METALLI Il prezzo dell'alluminio sale a 10
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METALLI Il prezzo dell'alluminio sale a 10

Nov 01, 2023

LONDRA, 31 agosto (Reuters) - I prezzi dell'alluminio hanno toccato il livello più alto da oltre 10 anni martedì, mentre le fonderie della Cina, principale produttore, si sono trovate ad affrontare controlli energetici più severi, alimentando preoccupazioni sull'offerta di questo metallo ad alta intensità energetica.

Lunedì il governo della regione cinese del Guangxi, un centro di produzione di alluminio e allumina, ha chiesto controlli più severi sul consumo energetico in una dichiarazione rilasciata dopo una teleconferenza.

La regione è il terzo produttore cinese di allumina, un prodotto primario dell'alluminio, con una produzione di 925.500 tonnellate a luglio, secondo l'Ufficio nazionale di statistica.

I prezzi dell’alluminio sono stati sostenuti dai tagli alla produzione nelle regioni di fusione cinesi, spesso volti ad allentare la tensione sulla rete elettrica.

Un flusso di annunci dalla Cina sulle sfide affrontate dalle fonderie, combinato con l’impennata della domanda globale, hanno sostenuto i prezzi, ha affermato l’analista di Wood Mackenzie Uday Patel.

La produzione cinese aumenterà ancora quest’anno rispetto allo scorso anno, anche se a un ritmo più lento, ha affermato, aggiungendo che la sua produzione è di circa 500.000-600.000 tonnellate inferiore a quanto previsto all’inizio del 2021.

Nel frattempo, la società di consulenza Mysteel ha affermato che otto fonderie di alluminio nel Guangxi dovranno mantenere la produzione di settembre a un massimo dell'80% della produzione media mensile nella prima metà dell'anno.

Ciò potrebbe equivalere a una riduzione della capacità operativa annua di 475.000 tonnellate.

L'alluminio di riferimento a tre mesi è salito del 2,7% a 2.722 dollari la tonnellata alle 16.35 GMT, dopo aver toccato il suo massimo da maggio 2011 a 2.726,50 dollari.

Il contratto sull'alluminio più scambiato di ottobre sullo Shanghai Futures Exchange ha chiuso in rialzo dell'1,2% a 21.390 yuan (3.311 dollari) la tonnellata, attestandosi vicino al suo massimo dall'agosto 2008.

SPREAD: Il contratto cash sull'alluminio del LME veniva scambiato con un premio di 21 dollari a tonnellata rispetto al contratto di tre mesi, indicando una riduzione delle forniture nelle vicinanze.

POSIZIONE DOMINANTE: Ad aggravare la situazione tesa è stata una posizione di grandi dimensioni che rappresenta il 50-80% delle scorte disponibili, hanno mostrato i dati LME.

ALTRI PREZZI: Il rame del LME è cresciuto dell’1,3% a 9.530 dollari la tonnellata, lo zinco è rimasto stabile a 3.002 dollari, il piombo è sceso dell’1,5% a 2.262 dollari e lo stagno è avanzato dell’1% a 33.900 dollari.

Il nichel è balzato del 3,2% a 19.610 dollari e ha raggiunto prezzi record su ShFE, sostenuto da scorte basse e da una domanda più elevata.

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